Negli ultimi anni, si è diffuso un crescente interesse verso l’uso dei videogiochi come strumento per migliorare il benessere mentale di bambini e adolescenti. Proprio per questo, un team del Johns Hopkins Children’s Center ha condotto una revisione di studi esistenti, esaminando l’efficacia di videogiochi progettati appositamente per intervenire su disturbi come l’ansia, la depressione e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
Pubblicato nel settembre 2024 su JAMA Pediatrics, lo studio ha evidenziato che, sebbene i benefici offerti da questi videogiochi siano ancora relativamente modesti, in un contesto sociale in cui i giovani sono sempre più esposti a disturbi mentali, l’uso di questi strumenti potrebbe rappresentare una risorsa terapeutica interessante e innovativa.
Videogiochi per Combattere Ansia, Depressione e ADHD
Lo studio ha analizzato 27 trial clinici randomizzati condotti tra il 2011 e il 2024, che hanno coinvolto 2.911 partecipanti di età compresa tra i sei e i diciassette anni, provenienti da vari Paesi. I videogiochi esaminati erano progettati per affrontare specificamente l’ADHD, la depressione o l’ansia, con modalità di gioco differenti a seconda del disturbo da trattare.
Per i giovani con ADHD, ad esempio, i videogiochi richiedevano la gestione simultanea di più compiti, migliorando la capacità di mantenere l’attenzione. Per quanto riguarda la depressione e l’ansia, i giochi erano strutturati per insegnare concetti terapeutici attraverso meccaniche di gioco, favorendo l’apprendimento e la gestione delle emozioni.
I giochi erano accessibili su diverse piattaforme, tra cui computer, tablet e smartphone, e il loro obiettivo era valutare se questi interventi digitali potessero ridurre i sintomi associati ai disturbi trattati.
Risultati e Prospettive
L’analisi ha mostrato che i videogiochi progettati per giovani con ADHD e depressione hanno portato a una leggera riduzione dei sintomi, migliorando l’attenzione e riducendo i sentimenti di tristezza. Al contrario, i giochi pensati per l’ansia non hanno mostrato risultati significativi.
Gli studiosi hanno utilizzato parametri statistici per misurare l’efficacia di questi trattamenti, rilevando che, sebbene i risultati per ADHD e depressione fossero modesti, i videogiochi anti-ansia hanno avuto un impatto quasi nullo. Tuttavia, è stato notato che l’utilizzo di tecnologie specifiche, come computer modificati o limiti di tempo precisi, ha influenzato positivamente i risultati, suggerendo la possibilità di migliorare l’efficacia di questi strumenti digitali in futuro.
Non un Fallimento, ma un Inizio
Nonostante i risultati modesti, Joseph McGuire, co-autore dello studio e professore associato di psichiatria e scienze comportamentali, non considera questi dati un fallimento. Anzi, McGuire ritiene che i videogiochi possano rappresentare un primo passo nel trattamento dei giovani, in attesa di terapie più strutturate.
“Sebbene i benefici siano ancora limitati, la nostra ricerca dimostra che abbiamo nuovi strumenti per migliorare la salute mentale dei bambini, in particolare per ADHD e depressione. Questi giochi possono essere relativamente accessibili alle famiglie”, ha affermato McGuire.
Tuttavia, lo stesso McGuire ha riconosciuto alcune limitazioni nello studio: molti dei dati raccolti si basavano su report di genitori e bambini, piuttosto che su valutazioni cliniche standardizzate. Inoltre, l’adozione dei videogiochi come strumenti terapeutici dovrà tener conto del rischio di dipendenza associato all’uso prolungato dei videogame.
Secondo McGuire, però, questo rischio può essere gestito facilmente: “Se un bambino ha un problema con i videogiochi, spesso ci gioca per ore al giorno. Al contrario, un intervento terapeutico digitale potrebbe durare solo 20-45 minuti, tre volte a settimana.”